Metodologie

Il metodo utilizzato durante le sedute, è quello di un approccio ispirato ad un’idea di integrazione tra il più moderno cognitivo comportamentismo e la più classica psicoanalisi, attraverso l’ausilio delle tecniche conversazionali.

In questo modo è possibile definire un percorso specifico sulla persona, volto a rinforzare le risorse presenti nell’individuo, gettando contemporaneamente  luce sulla sua storia pregressa; aiutandolo così a sciogliere quei nodi che possono aver dato origine ai sintomi, per i quali si chiede aiuto.
Un percorso, in ultima analisi, volto ad imparare come “surfare sulle onde della vita”, attingendo dalle proprie capacità sommerse e al contempo potenziandole.

Terapia cognitivo comportamentale

Rappresenta lo sviluppo e l’integrazione delle terapie comportamentali e di quelle cognitiviste, ponendosi in una posizione di sintesi degli approcci neocomportamentisti e la terapia cognitiva classica di cui cerca di integrare i principali aspetti funzionali.

È una terapia direttiva, adattata al trattamento individuale, di coppia e in gruppo e di breve durata, dove il terapeuta istruisce il paziente permettendo di evidenziare dei cambiamenti e miglioramenti.Essa è finalizzata a modificare quelli che la teoria di riferimento definisce i pensieri distorti, le emozioni disfunzionali e i comportamenti disadattivi del paziente, con lo scopo di facilitare la riduzione e l’eliminazione del sintomo o del disturbo psicologico.
A differenza di altre psicoterapie, la terapia cognitivo comportamentista si focalizza prevalentemente sul presente cioè si orienta alla soluzione dei problemi attuali.I pazienti apprendono alcune specifiche abilità (coping), che possono utilizzare anche in seguito, e che riguardano l’identificazione dei cosiddetti modi distorti di pensare, la modificazione di convinzioni irrazionali e il cambiamento di comportamenti disadattivi.
Inoltre, la terapia cognitivo comportamentista poggia su una base sperimentale con un metodo scientifico e la sua efficacia nel trattamento di numerosi disturbi psicopatologici è stata convalidata empiricamente.

Psicanalisi

Disciplina fondata da Sigmund Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello di inconscio.

Volta originariamente alla diagnosi e alla cura dei sintomi isterici e nevrotici, intesi come manifestazioni di conflitti psichici inconsci, si è sviluppata in seguito in una teoria generale fondata sull’ipotesi di un’attività psichica inconscia indipendente dai processi volitivi coscienti e tendente alla soddisfazione di esigenze istintuali dette pulsioni.

Secondo la definizione datane da Freud, la Psicoanalisi è:

  •  un procedimento per l’indagine di processi psichici altrimenti inaccessibili;

  • un metodo terapeutico per il trattamento dei disturbi nevrotici;

  • una serie di conoscenze psicologiche ottenute nel modo indicato e convergenti in una nuova disciplina scientifica.

Conversazionalismo

Il conversazionalismo è un dispositivo concettuale pratico e psicoterapeutico che innesta la filosofia del linguaggio nella teoria e pratica della psicoanalisi.
Elaborato come concetto negli anni novanta del XX secolo dal medico psicanalista Giampaolo Lai, esso si traduce in una vera e propria rivoluzione linguistica, sganciando le parole sia dalla mente inconscia sia dal mondo circostante, trattandole nella loro autonomia formale e funzionale.
Caratteristica del conversazionalismo è che nella pratica conversazionale, ci si basa unicamente sul testo analizzato dal punto di vista grammaticale e logico-modale. In ambito strettamente psicoterapeutico, esso centra la sua clinica e la sua ricerca sulle parole scambiate tra paziente e terapeuta, poi consegnate ai protocolli delle registrazioni trascritte.

Il conversazionalismo distingue la conversazione materiale dalla conversazione immateriale

La conversazione materiale è costituita dalle parole scambiate in diretta nello spazio acustico tra due persone, mentre la conversazione immateriale è quella che si legge in differita nel testo registrato e trascritto sul foglio di carta e nei file della memoria.

Il salto dalla conversazione materiale alla conversazione immateriale è segnato, fisicamente, dalla de-materializzazione del soggetto biologico e delle azioni corporee e, antropologicamente, dal dissolversi del soggetto psicologico nel soggetto grammaticale disincarnato. 

Al soggetto psicologico si è sostituito il soggetto grammaticale, l’io delle frasi, che non agisce né patisce, ma cui afferiscono i predicati verbali.
In ambito psicoterapeutico, l’elaborazione dei motivi narrativi è lo strumento semantico che aiuta a sintetizzare il senso delle parole del paziente nella conversazione materiale.

Mental Training

Il Mental Training è un vero e proprio allenamento della mente che si struttura in accordo con lo Psicologo dello sport in base alle caratteristiche personali dell’atleta unitamente alla disciplina sportiva da lui praticata e questo indipendentemente dal livello di partenza.

Prima tappa del percorso: l’assessment, ovvero un’indagine approfondita, utile ad individuare i punti di forza e le aree di miglioramento dello sportivo.

Successivamente, si co-costruisce insieme il percorso, proponendo le tecniche di Mental Training più efficaci e personalizzate per quello sportivo, volte a potenziarne le capacità e le strategie. È una modalità di allenamento, che richiede impegno e costanza, che ha la stessa importanza dell’allenamento tecnico. Sappiamo ormai da diverso tempo che, per poter giungere a prestazioni eccellenti non si può prescindere dall’allenamento mentale!

In aggiunta a questo, anche altri sono i motivi che spingono le persone a rivolgersi allo Psicologo dello Sport come quelli legati alla gestione delle emozioni, all’ansia da prestazione, ai cali motivazionali, alle relazioni conflittuali con il proprio Coach, ecc…

Un campo in cui il Mental Training si è rivelato particolarmente utile, è quello legato alla ripresa dall’infortunio. Operare infatti, sulla componente emotiva e cognitiva della gestione del dolore in sinergia con Fisioterapisti, Ortopedici e Medici dello Sport, è estremamente importante in tutte le fasi riabilitative, al fine di aumentare l’efficacia dei trattamenti stessi.

Tutto questo è possibile, grazie al fatto che la Psicologia dello Sport fonda le sue radici sulla Psicologia Positiva il cui scopo è quello di incrementare le risorse già presenti in un’ottica di benessere e realizzazione del sé.