Vi ricordate di quello strano fenomeno per cui durante il lockdown nelle fasi più critiche dell’epidemia, si assisteva allo strano fenomeno della sparizione della carta igenica dagli scaffali dei supermercati causata dall’accaparramento eccessivo di coloro che andavano a fare la spesa?
A onor del vero dobbiamo aggiungere che c’è stato un fortissimo aumento di acquisto anche di altri prodotti, quale ad es. il lievito o le farine.
Vi siete mai chiesti come mai, più il picco dei contagi saliva e più salivano gli acquisti di questi prodotti?
In merito a questo fenomeno si è letto di tutto, dal fatto che fosse un prodotto a basso prezzo che non scade mai e per questo risultasse tanto rassicurante, all’idea che facendone scorta non si corressero rischi di fare brutta figura (con chi poi dato che eravamo tutti chiusi in casa), ecc..
Diciamo che scavando un po’ più in profondità quello che emerge è anche qualcos’altro…
Vi ricordate cosa provavate soprattutto in quei giorni?
Quel senso di smarrimento, quella sensazione di paura crescente, unita al senso di incertezza che potremmo tradurre con un totale senso di perdita di controllo delle nostre vite, come in assoluto mai era stato prima… Quel senso di non saper neppure dove fuggire perchè ovunque la situazione era la medesima?
Ecco diciamo che il tutto si racchiude nella frase “perdita di controllo”.
Quando intorno a me tutto sembra fuori controllo, l’unica cosa alla quale posso tornare e sulla quale posso esercitare una qualche forma di controllo appunto, torna ad essere proprio come nelle prime fasi dello sviluppo intrapsichico evolutivo, il corpo… (vedi fase anale freudiana).
Piccolo ripasso, secondo la teoria freudiana l’evoluzione dello sviluppo del bambino si caratterizzava di 3 fasi legate alle zone del corpo in cui si concentra la libido, la pulsione legata al soddisfacimento dei bisogni.
Le fasi sono: ORALE, ANALE, FALLICA, per poi giungere a maturazione nella fase genitale e per ognuna di queste fasi esistono significati ben precisi legati alle competenze che vengono acquisite. In quella anale appunto vediamo come centrale il fatto di riuscire a controllare volontariamente il proprio corpo.
Nel nostro caso l’isolamento ci ha obbligato ad occuparci di noi stessi e del nostro corpo. Gestendo attentamente e minuziosamente quello che entra, vedi lieviti e farine, nella fattispecie carboidrati e dolci (che generalmente hanno anche una forte azione appagante e dunque rassicurano) e ciò che esce… da qui arriviamo alla nostra amica carta igenica…
Siamo un po’ tutti chi più chi meno, tornati ad occuparci dell’unica cosa di cui ci potevamo occupare: noi stessi, recuperando anche quella parte corporea troppo spesso dimenticata.
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